il_libro

DEFINIZIONE

Un libro è un insieme di fogli stampati oppure manoscritti delle stesse dimensioni rilegati insieme in un certo ordine e racchiusi da una copertina. Il libro, usato per acquisire informazioni o anche per divertimento, è ancora oggi lo “strumento principe del sapere”.

(Storia in età moderna)

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Il seguente articolo riprende quello pubblicato da Wikipedia per la voce “libro”, ma senza l’introduzione storico-etimologica e privato del collegamenti iper-testuali generali (ho lasciato solo quelli utili al contesto).

I primi libri stampati, i singoli fogli e le immagini che furono creati prima del 1501 in Europa, sono noti come incunaboli. Un uomo nato nel 1453, l’anno della caduta di Costantinopoli, poteva guardarsi indietro dal suo cinquantesimo anno di una vita in cui circa otto milioni di libri erano stati stampati, forse più di tutto quello che gli scribi d’Europa avevano prodotto dal momento che Costantino aveva fondato la sua città nel 330 d.C.

Età moderna

Macchine da stampa a vapore diventarono popolari nel XIX secolo. Queste macchine potevano stampare 1.100 fogli all’ora, ma i tipografi erano in grado di impostare solo 2.000 lettere all’ora.

Macchine tipografiche monotipo e linotipo furono introdotte verso la fine del XIX secolo. Potevano impostare più di 6.000 lettere all’ora ed una riga completa di caratteri in maniera immediata.

I secoli successivi al XV videro quindi un graduale sviluppo e miglioramento sia della stampa e sia delle condizioni di libertà di stampa, con un relativo rilassamento progressivo delle legislazioni restrittive di censura. A metà del XX secolo, la produzione libraria europea era salita ad oltre 200.000 titoli all’anno.

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Formati dei libri
I libri a stampa sono ottenuti a partire da un foglio di carta di dimensioni più o meno standard su cui vengono stampate diverse pagine. Le dimensioni del foglio hanno subìto diverse variazioni nel tempo, in base alle capacità delle presse.

Il foglio stampato viene poi opportunamente piegato per ottenere una segnatura, costituita da un fascicolo di pagine progressive.

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La composizione di un libro. Parte Prima

Sulla base del numero di pagine stampate sul foglio e, quindi, del numero di pieghe che il foglio subisce, i formati tradizionali dei libri vengono denominati:

Esistono anche formati intermedi (in decimo, in dodicesimo) o più piccoli (in ventesimo, in trentaduesimo, ecc…) ma sono poco utilizzati.

Le segnature vengono rilegate per ottenere il volume. Il taglio delle pagine, soprattutto nelle edizioni più economiche, era di norma lasciato al lettore fino agli anni quaranta del XX secolo, mentre ora le segnature vengono rifilate direttamente dalla tipografia.

Il termine “tascabile” rappresenta un concetto commerciale e identifica libri economici stampati in dodicesimo o sedicesimo, la cui diffusione, a partire dall’ultimo Ottocento (ma soprattutto nella seconda metà del XX secolo) ha permesso un notevole calo dei prezzi. Sostanzialmente, peraltro – sia per il formato, sia per l’economicità – esso trova precedenti nella storia del libro anteriore alla stampa, già a partire dall’antichità (il “libro che sta in una mano” nel mondo greco: encheiridion, in quello latino i pugillares, nel Medioevo il libro da bisaccia).

Parti di un libro

Aletta
Le “alette” o “bandelle” (comunemente dette risvolti di copertina) sono i risguardi della “sovraccoperta” dove viene solitamente stampata una biografia essenziale dell’autore e una succinta introduzione al testo

Risguardo
Il risguardo all’inizio e alla fine di un libro è un foglio bianco piegato in due parti di cui una è incollata all’interno della copertina, l’altra costituisce la prima o l’ultima pagina del libro.

Carte di guardia
Nel libro antico le “carte di guardia” o “guardie” o “sguardie” sono delle carte che, poste a protezione delle prime pagine stampate o manoscritte che compongono il blocco del testo, introducono materialmente al volume. Riconoscibili per essere realizzate con carta differente da quella dell’interno del volume, possono essere in numero variabile a seconda della struttura che il legatore ha dato loro, e che in genere differisce per ogni tipo di legatura. Si dice “controguardia” la carta che viene incollata sul “contropiatto” (la parte interna del “piatto”), che permette il definitivo ancoraggio della coperta al blocco del testo.
Nel libro moderno è di norma la garza che unisce i fascicoli alla copertina che viene coperta da fogli di carta bianca o colorata, detti “sguardie” che danno unità estetica al volume vero e proprio. Solitamente può essere bianca, colorata o con stampati a fantasia (nei libri antichi era marmorizzata).
La sua utilità pratica è evidente in libri cartonati, dove aiuta a mantenere insieme la coperta rigida al blocco del libro. In presenza di una brossura i risguardi possono mancare del tutto, ma essere simulati con effetti di stampa.

Colophon
Il colophon o colofone, che può seguire il “frontespizio” o chiudere il volume, riporta le informazioni essenziali sullo stampatore e sul luogo e la data di stampa. In origine era costituito dalla firma del copista o dello scriba, e riportava data, luogo e autore del testo; in seguito fu la formula conclusiva dei libri stampati nel XV e XVI secolo che conteneva, spesso in inchiostro rosso, il nome dello stampatore, luogo e data di stampa e l’insegna dell’editore.

Coperta o copertina
Di norma i fascicoli che costituiscono il libro vengono tenuti insieme da un involucro detto appunto ‘”coperta” o “copertina”, è la parte più esterna del libro spesso rigida e illustrata.
Nel libro antico poteva essere rivestita di svariati materiali: pergamena, cuoio, tela, carta e costituita in legno o cartone. Poteva essere decorata con impressioni a secco o dorature.
Nel libro moderno la coperta è costituita da due “piatti” dello stesso formato del libro o di poco superiore (vedi “Unghiatura”) e da un “dorso”, per le cosiddette copertine rigide (“legature a cartella” o “Bradel” o “cartonato”), oppure da un cartoncino più o meno spesso che opportunamente piegato lungo la linea del dorso abbraccia il blocco delle carte. In quest’ultimo caso si parla di “brossura” e l'”unghiatura” è assente.
Nata con funzioni prettamente pratiche quali la protezione del blocco delle carte e il permetterne la consultabilità, la coperta assume nel tempo funzioni e significati diversi, non ultimo quello estetico e rappresentativo. Nel XIX secolo la coperta acquista una prevalente funzione promozionale.
Con la meccanizzazione e la diffusione dell’industria tipografica vengono introdotti altri tipi di legature e coperte, più economiche e adatte alle lavorazioni automatiche.
Il cartonato si diffonde nel XIX secolo, preferito per economicità, robustezza e resa del colore. Ha caratterizzato a lungo l’editoria per l’infanzia e oggi, ricoperto da una “sovraccoperta”, costituisce il tratto caratteristico delle edizioni maggiori.
Modernamente la brossura è un sistema di legatura in cui i fascicoli sono uniti dalla cosiddetta “legatura fresata”, in cui le segnature vengono fresate dal lato verso il dorso del volume e i foglietti liberati incollati gli uni agli altri.

Prima di copertina
La “prima di copertina” o “piatto superiore” è la prima faccia della copertina di un libro. Di norma, riporta le indicazioni di titolo e autore.

Quarta di copertina
La quarta di copertina o piatto inferiore è l’ultima faccia della copertina, viene usata oggi a scopo promozionale. Solitamente riporta note sull’opera e sull’autore, nonché il codice ISBN e il prezzo del volume (se non è indicato nel risvolto di copertina).

Dorso
Il “dorso” o “costa” o “costola” del libro è la parte della copertina che copre e protegge le pieghe dei fascicoli, visibile quando il volume è posto di taglio (ad esempio su una scaffalatura). Riporta solitamente titolo, autore, e editore del libro.

Ex libris
L'”ex libris” è un foglietto che veniva incollato all’interno della copertina di un libro per indicarne, con uno stemma araldico o un’immagine simbolica, il proprietario. Sovente riportava un motto.

Fascetta
Nel libro moderno, la “fascetta” è la striscia di carta, applicata trasversalmente alla copertina del libro, utilizzata per riportare slogan pubblicitari destinati a sottolineare il successo del libro. Assente nel libro antico.

Frontespizio
Il “frontespizio” è la pagina, di solito all’inizio della pubblicazione, che presenta le informazioni più complete sul volume. Introdotto alla fine del Quattrocento, il frontespizio prese forma di componimento poetico, tipo occhietto o esplicativo, e si arricchì di elementi decorativi come cornici e vignette ottenute per xilografia. Nei secoli successivi si fa più prolisso e più vario e vi compaiono indicazioni di carattere pubblicitario. In epoca moderna, con l’introduzione del cartonato, le decorazioni e parte delle informazioni si sono trasferite sulla copertina. I primi incunaboli e manoscritti non avevano il frontespizio, ma si aprivano con una carta bianca con funzione protettiva.

Nervi
Nel libro antico i “nervi” sono i supporti di cucitura dei fascicoli generalmente in corda, cuoio, pelle allumata o, più recentemente, fettuccia. I nervi possono essere lasciati a vista (e messi in evidenza attraverso la “staffilatura”), oppure nascosti in modo da ottenere un dorso liscio. Nel libro moderno i nervi sono di norma finti, apposti per imitare l’estetica del libro antico e conferire importanza al libro.

Occhietto
L'”occhietto” è una pagina con un titolo (spesso della serie o collana) che precede il frontespizio. Nei libri suddivisi in più parti, si possono avere occhietti intermedi.

Piatto
Il “piatto” è uno dei due cartoni che costituiscono la copertina.

Sovraccoperta
I libri con copertina cartonata in genere sono rivestiti da una “sovraccoperta”. In tal caso, è sulla parte esterna di quest’ultima (oltre che sui due risvolti della medesima) che vengono riportati tutti i dati relativi all’opera mentre il dorso della copertina ne riporta solamente quelli essenziali.

Taglio
Il “taglio” è la superficie dei fogli che risulta visibile in un volume chiuso; i tagli sono detti “superiore” o di “testa”, “davanti” o “concavo” e “inferiore” o “piede”. Dal punto di vista industriale, il taglio di testa è, con la cucitura, il lato più importante di un libro in quanto determina il registro frontale della macchina da stampa. I tagli possono essere al naturale, decorati o colorati in vario modo. In questi ultimi casi, si parla di “taglio colore”, nel passato usati per distinguere i libri religiosi o di valore dalla restante produzione editoriale.

Unghiatura
L’unghiatura o unghia o cassa è la parte dei piatti che sporge oltre il margine dei fogli. Deve il suo nome alla possibilità di aprire il libro grazie, appunto, all’uso della punta del dito facendo leva sull’unghiatura. Questa è anche realizzata nelle segnature (fogli piegati) per facilitare la raccolta o l’assemblaggio di un opuscolo.

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