scuole_grafiche

Da questa pagina ci addentreremo nell’intricato ed avvincente rapporto tra il mondo della ricerca estetica e quello dell’industria. Dall’arte della stampa nell’Inghilterra vittoriana al modernismo tedesco; dalla corporale image all’industrial design; dai cartelloni pubblicitari tra Otto e Novecento al Visual design, espressione contemporanea del concetto di comunicazione visiva.

Herbert Bayer, Cover Bauhaus 1928

La storia della grafica vide ai suoi inizi da una parte, la difesa delle tecniche artigianali contro l’avanzare dell’industrializzazione (sostenuta da William Morris fondatore del movimento modernista “Arts and Crafts” nell’Inghilterra vittoriana), dall’altra, proprio dal quel mondo industriale che aveva nella comunicazione del prodotto e nei media, il proprio fulcro.
Un processo di contaminazione tra idee diverse e spesso contrastanti, tra tradizione e modernismo, che coinvolse il mondo editoriale – l’universo del media “stampa” -, quello dell’arte – la produzione seriale dei cartelloni pubblicitari – e ancor più quello dell’architettura. Le affissioni pubblicitarie diedero agli artisti straordinarie occasioni per esprimersi in forme originali, dagli esempi di Henri Toulouse-Lautrec – pittore legato all’Impressionismo – di Jules Cheret, Eugene Grasset e Alphonse Mucha, in Francia; Leopoldo Metlicovitz, Adolfo Hohenstein e Achille L. Mauzan, in Italia. Nello stesso periodo, in Germania l’architetto Peter Behrens, legato allo Jugendstil (la corrente modernista tedesca), ricevette dalla grande industria elettrica AEG l’incarico di creare il primo esempio compiuto di “corporate identity”.


La grafica si pose come un ponte tra arte e industria, tra ricerca estetica e comunicazione, tra valori formali e tecnologie. Questa condizione è ancora attuale, anche se il mondo dell’arte (dalle avanguardie alla contemporaneità) ha da tempo assimilato de istanze della comunicazione alla base della cultura grafica (visual design), sino ad impadronirsi, a partire dalla Pop Art delle tecniche e delle forme proprie della pubblicità. Questo processo di avvicinamento ha avuto molti protagonisti. Oltre a Toulouse-Lautrec e a Pierre Bonnard ed altri pittori vicini al Neo-Impressionismo che si prestarono alla produzione grafica editoriale e pubblicitaria, studiano e utilizzando le nuove tecniche di stampa (cromolitografia), col nuovo secolo soprattutto gli artisti dei movimenti espressionisti tedeschi (Die Brücke, Blau Reiter e Nuova Oggettività) sperimentarono tecniche seriali come la xilografia e la litografia. Alcuni di loro confluirono nella Bauhaus, scuola d’arti applicate e architettura fondata a Weimar da Walter Gropius.

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